Martedì 1° ottobre 2024, alle ore 12.00, la Biblioteca Ambrosiana a Milano (piazza Pio XI, 2) ospita la presentazione di due volumi, pubblicati da Skira Arte: Giovanni Bellini. The Last Works e Overshadowed. Leonardo da Vinci and Bernardino Luini di David Alan Brown, già Curator of Italian Painting, tra il 1974 e il 2019, alla National Gallery of Art, Washington D.C.
Ne parleranno, oltre all’autore, il professor Salvatore Settis, accademico dei Lincei e monsignor Alberto Rocca, direttore della Pinacoteca Ambrosiana.
Giovanni Bellini. The Last Works (Skira Arte, 2019) è il primo studio approfondito dedicato alle ultime opere del grande pittore, frutto di anni di studio e di analisi dei risultati delle nuove indagini tecniche sui dipinti.
Nel corso della sua lunga carriera Giovanni Bellini (†1516) ha lasciato un’impronta indelebile sulla pittura veneziana. La sua longevità e l’infaticabile devozione all’arte costituiscono tuttavia un problema per gli storici, perché Bellini è uno di quei maestri del Quattrocento che rimasero attivi nel periodo che si definisce pieno Rinascimento. Tuttavia, mentre l’opera di molti suoi colleghi perse gradualmente d’importanza, nei primi decenni del Cinquecento Bellini continuò a dimostrare una straordinaria vitalità artistica, anzi la sua arte raggiunse una pienezza mai conosciuta prima.
Vasari e altri autori antichi non riuscirono a distinguere le opere tarde di Bellini dal resto della sua produzione. Per essere compresi correttamente, i dipinti degli ultimi quindici anni della vita del maestro devono essere suddivisi in due categorie. I sei quadri eseguiti negli ultimi anni (1514-1516) costituiscono un gruppo distinto, che si differenzia significativamente dalle opere precedenti nello stile, nel supporto, nei soggetti e nello spirito. Ad esempio, il Festino degli dèi di Washington, datato 1514, e altre opere successive, come quelle di Vienna e Bensançon, riflettono un’ampia gamma di temi e un nuovo livello di invenzione.
Le nuove indagini tecniche hanno avuto un ruolo fondamentale nel cogliere la novità delle ultime opere di Bellini. La grande tela mitologica di Washington, in particolare, è stata oggetto di una recente ricerca scientifica che utilizza la tecnologia di scansione multispettrale più all’avanguardia. Rivelando i particolari celati sotto gli strati pittorici, che costituiscono le “prime idee” dell’artista, l’indagine tecnica contribuisce in modo efficace alla comprensione della sua creatività. L’esame delle ultime opere del pittore offerta dal libro e le sofisticate tecnologie usate per analizzarle hanno portato alla scoperta di un Bellini praticamente ignoto alla storia dell’arte.
Overshadowed. Leonardo da Vinci and Bernardino Luini (Skira Arte, 2019) esamina una selezione di dipinti di Bernardino Luini (ca. 1480/85-1532) che sono stati influenzati da Leonardo da Vinci (1452-1519). L’analisi comparativa mostra che Luini, dopo aver adottato le composizioni e i motivi di Leonardo, ha continuato a incorporare elementi del suo stile e della sua espressione in un gruppo di opere che risalgono al 1520.
Nell’imitare Leonardo, Bernardino Luini sostituì la complessità con la chiarezza, semplificando il suo stile e rendendolo accessibile a un vasto pubblico ed eterogeneo per età, sesso o classe sociale. Il metodo dell’artista di divulgare Leonardo ha portato alla critica delle sue opere come meramente derivate, ma questo non considera la loro funzione come immagini devozionali.
Attraverso un dettagliato confronto tra una selezione di dipinti di Bernardino Luini e le composizioni e i motivi iconografici di Leonardo da Vinci, Overshadowed riesamina l’idea che Leonardo sia stato l’ispirazione primaria per il suo più giovane contemporaneo Bernardino Luini.
Parallelamente a una visione generale dell’influenza di Leonardo su Luini, il libro offre una lettura più articolata e complessa della relazione tra i due artisti che cerca di spiegare la criticata mancanza di originalità di Luini nei confronti del vecchio maestro.