Carpi (MO) celebra Liliana Cavani, una delle sue più illustri concittadine.
Dal 17 settembre 2021 al 6 gennaio 2022, nella Sala dei Cervi di Palazzo dei Pio si tiene la mostra Il portiere di notte. La libertà della perdizione.
L’esposizione, curata da Francesca Brignoli, ideata e prodotta dal Comune di Carpi – Archivio Storico Comunale, in collaborazione con i Musei di Palazzo dei Pio di Carpi, col contributo di Fondazione Cassa Risparmio di Carpi, è dedicata a Il portiere di notte (1974) uno dei capolavori più famosi tra quelli realizzati dalla regista carpigiana, la cui trama sfida lo spettatore a considerare la possibilità della libera scelta all’interno di una cornice di dominio e sopraffazione, sia concreta che psicologica.
Sottolinea Davide Dalle Ave, Assessore alla Cultura della Città di Carpi: “In una edizione in cui il Festival della Filosofia ha scelto come tema la libertà, nel bel mezzo di un contesto storico in cui le possibili declinazioni di tale concetto sono salite prepotentemente alla ribalta anche nelle espressioni apparentemente più scontate della vita quotidiana, la mostra su Il portiere di notte di Liliana Cavani getta luce sia sul significato dell’opera, sia sulle vicissitudini che ne hanno accompagnato l’uscita nelle sale. Non è un caso che la ricerca della verità costituisca spesso motivo di scandalo, ma al tempo stesso quella ricerca è forse ciò che può renderci veramente liberi.”
Attraverso una serie di documenti originali, come la sceneggiatura con le annotazioni di Liliana Cavani o il bozzetto originale di Piero Tosi del famoso costume con le bretelle e il cappello di Charlotte Rampling, più di 60 fotografie di scena, materiale video, articoli di giornale provenienti dal Fondo archivistico Liliana Cavani, donato dalla regista all’Archivio storico comunale della sua città nel 2019 e oggetto nel corso degli ultimi due anni di un minuzioso lavoro di catalogazione, oltre a spezzoni del film, la rassegna getta luce sull’iniziale formazione dell’idea della pellicola, nata mentre Liliana Cavani lavorava al documentario storico La donna nella Resistenza, seguendone poi il percorso della produzione, realizzazione e distribuzione. La mostra avrà un focus in particolare sulla divisiva ricezione della pellicola sia in Italia che all’estero e sulle implicazioni generate in termini di censura.
La sceneggiatura, scritta dalla stessa Cavani e Italo Moscati, racconta la vicenda di Max, già ufficiale delle SS addetto ai campi di sterminio, che ritrova Lucia, una ex deportata ebrea, ospite dell’albergo viennese dove l’uomo lavora come portiere di notte.
Tra i due riesplode una insana passione, nata sull’onda dei ricordi degli orrori e delle abiezioni sessuali vissute nel lager. Alcuni vecchi colleghi di Max intendono eliminare Lucia, in quanto testimone pericolosa per il loro passato. L’uomo allora si rifugia con lei nel suo appartamento dove, tra risse e sfinimenti, il loro rapporto raggiunge morbosi livelli di parossismo erotico. I due vengono poi uccisi in un tentativo di fuga.
L’iniziativa è uno degli appuntamenti del programma del festivalfilosofia 2021 Libertà, che si terrà a Modena, Carpi e Sassuolo dal 17 al 19 settembre 2021.
Liliana Cavani, regista e sceneggiatrice di opere dal forte impatto socio-politico, comincia il suo percorso cinematografico negli anni ‘60 e si afferma come una delle figure più rilevanti del cinema italiano, raggiungendo la fama internazionale nel 1974 appunto con Il portiere di notte. Vincitrice di un David di Donatello alla carriera nel 2012, ha lavorato anche a cortometraggi, documentari storici, e come regista di film televisivi, opere liriche e teatrali.
Carpi (MO), luglio 2021