A seguito del grande interesse di pubblico, al m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) è stata prorogata fino a domenica 2 marzo 2025, la mostra GIOVANNI PINTORI (1912-1999), pubblicità come arte.
Curata da Chiara Gatti e Nicoletta Ossanna Cavadini, l’esposizione, che si inserisce nel filone d’indagine dell’istituzione ticinese dei “maestri del graphic design”, ripercorre l’iter creativo e professionale di Giovanni Pintori, attraverso una sorta di “racconto grafico” in cui emergono la modernità progettuale e le sue scelte innovative.
La rassegna, un progetto integrato con il MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro, propone oltre trecento pezzi, tra cui una ventina di manifesti originali, una quindicina di bozzetti per precisi elaborati grafici, anche con più fasi di studio, collage fotografici con foto vintage, taccuini con schizzi, lettere dell’Olivetti, oltre un centinaio di stamponi per riviste o prove di stampa, fotografie, sculture in ceramica, disegni a china e sanguigna, tempere su carta, olio su tela, modelli in legno del moto perpetuo, dépliant, prove pantone, disegni per auguri natalizi, una macchina da scrivere disegnata da Marcello Nizzoli (Lettera 22), riviste dell’epoca.
Ottimo riscontro hanno inoltre avuto le iniziative collaterali che hanno approfondito i temi contenuti nella mostra, come laboratori didattici, conferenze con studiosi, visite guidate, viaggi nei luoghi che hanno caratterizzato l’attività di Giovanni Pintori; a tal proposito, nelle ultime due settimane di apertura, il m.a.x. museo propone altri eventi come Nonni e nipoti al museo con laboratorio (sabato 15 febbraio, ore 16.00), la visita guidata gratuita in compagnia di Nicoletta Ossanna Cavadini, co-curatrice e direttrice del m.a.x. museo (domenica 16 febbraio, ore 16.30) e la visita guidata gratuita con l’architetto Paolo Pintori, figlio del designer sardo (sabato 1° marzo, ore 16.30).
Domenica 2 marzo, ultimo giorno di apertura e prima domenica del mese, l’ingresso sarà gratuito.
Il percorso inizia nella hall d’ingresso del museo con una fotografia di Giovanni Pintori, scattata da Ugo Mulas in studio mentre disegnava. L’introduzione al percorso espositivo si completa nell’atrio, dove viene fornita la biografia del graphic designer.
La Sala 1 è dedicata alla formazione di Giovanni Pintori e alla sua prima fase artistica. In nuce sono presenti diversi elementi che caratterizzeranno la sua produzione, evidenti anche nei primi lavori che Pintori realizza nel primo periodo di attività per Olivetti, dal 1936, come collaboratore dell’Ufficio Tecnico assieme a Costantino Nivola. Sono questi anche gli anni della profonda amicizia con Salvatore Fancello e Costantino Nivola, testimoniati da alcune loro opere grafiche e scultoree esposte nella medesima sala.
Con la Sala 2 si entra completamente nel mondo Olivetti, scoprendo il decennio successivo (1941-1950) durante il quale Pintori diventa responsabile dell’Ufficio Tecnico Pubblicità. L’esperienza di Pintori a partire da quegli anni in Olivetti è centrale (ed esclusiva), e a sua volta ha impresso la sua mano in maniera indelebile nell’immagine grafica dell’azienda di Ivrea. Si ricorda a questo proposito il disegno del logo Olivetti, il manifesto summa 14 con pallottoliere (1946) e divisumma 14 passato alla storia con il nome di numbers (1947) con il suo bozzetto preparatorio.
Introdotta da una delle icone della Olivetti – la macchina per scrivere Lettera 22 – di cui si possono ammirare gli studi per la sua pubblicità, la Sala 3 conduce alla scoperta degli anni fra il 1950 e il 1960, periodo in cui Giovanni Pintori ricopre per l’azienda la carica di Art Director. Il valore della sua produzione viene ormai riconosciuta a livello internazionale: è il momento della mostra al MoMa di New York e delle copertine di Fortune; sono visibili i manifesti per le più importanti campagne pubblicitarie di alcuni tra i prodotti di maggior successo dell’azienda, come le macchine per scrivere Lexikon 80 e Lettera 22 o le calcolatrici Divisumma 24 e Tetractys, in cui i simboli, le frecce e i colori creano un linguaggio unico e di grande effetto comunicativo.
Nella Sala 4 si percorre l’ultima fase di produzione per Olivetti e ci si incammina verso l’ultimo periodo creativo che accompagna la scelta di Pintori di abbracciare la libera professione. Finché la grafica viene abbandonata a favore della pittura, esposta in alcuni quadri che rappresentano la sua ultima ricerca.
Accompagna la mostra un catalogo Silvana Editoriale (bilingue italiano/inglese), con un ricco apparato di testi e di immagini, con saggi specifici redatti da Chiara Gatti, Mario Piazza, Angela Madesani, Davide Cadeddu, Luigi Sansone e Nicoletta Ossanna Cavadini.
L’esposizione gode del patrocinio dell’Ambasciata italiana in Svizzera, a suggello di questa collaborazione fra i due Stati. È resa possibile grazie al Dicastero Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino – Fondo Swisslos, di “Cultura in movimento” dell’Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana, di AGE SA, della Fondazione di Sardegna, e il
contributo dell’Associazione amici del m.a.x. museo (aamm) e (per la conferenza) del Circolo “Cultura, insieme” Chiasso. Si ringraziano inoltre gli sponsor tecnici One Logistics Group, Helvetia, APG|SGA, Ellipticum.
Quale progetto integrato con il MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro, la mostra di Chiasso su Pintori verrà organizzata quindi in Sardegna, dove sarà inaugurata il 21 marzo 2025. L’esposizione al MAN terminerà il 15 giugno 2025.
Giovanni Pintori. Note biografiche
Giovanni Pintori nasce nel 1912 a Tresnuraghes (Oristano) da genitori originari di Nuoro, città dove la famiglia, economicamente non agiata, risiede a partire dal 1918. Dopo aver frequentato l’ISIA (Istituto Superiore Industrie Artistiche di Monza) assieme ai conterranei Salvatore Fancello e Costantino Nivola, nel 1936 inizia la collaborazione con l’Ufficio Tecnico Pubblicità Olivetti, del quale diventa responsabile nel 1940, legando il suo nome all’immagine dell’azienda di Ivrea in una lunga e fortunata serie di manifesti, pagine pubblicitarie, insegne esterne, stand. Nel 1950 ottiene il primo di un lungo elenco di riconoscimenti, la Palma d’Oro della Federazione Italiana Pubblicità, e diventa Art Director dell’Olivetti, potendo godere della stima e del rapporto diretto con Adriano Olivetti. Nel 1952 il MoMA di New York organizza la mostra Olivetti: Design in Industry in cui sono esposti anche i lavori grafici di Pintori. Nel 1953 entra a far parte dell’AGI (Alliance Graphique Internationale) di cui diventerà presidente. Nel 1955, durante l’esposizione al Louvre di Parigi, gli viene dedicata un’intera sala delle grafiche per Olivetti. Seguono innumerevoli riconoscimenti legati a questo marchio; il suo design e la sua comunicazione fanno il giro del mondo.
Significativo è il rapporto di amicizia intercorso fra Adriano Olivetti e Giovanni Pintori, come anche con Elio Vittorini, Giancarlo De Carlo, Vittorio Sereni, o il legame artistico con Giorgio Morandi, Georges Braque e Ugo Mulas.
Dopo il 1967, lasciata l’Olivetti per dedicarsi alla libera professione, collaborando, fra gli altri, a progetti per Pirelli, Gabbianelli, Ambrosetti, Parchi Liguria. Dopo l’impegno per l’azienda di trasporti Merzario, lascia la professione di grafico e si dedica completamente alla pittura.
Giovanni Pintori muore a Milano il 15 novembre del 1999 all’età di 87 anni; lascia un Archivio e documentazione di fondamentale importanza per lo studio della grafica pubblicitaria legata all’industria nei cinque decenni che vanno dal 1930 al 1980.