Dopo quindici anni di assenza – lontana da casa e da sua madre Teté – Lucrezia torna a reclamare il rene che da bambina ha donato al fratello minore Luca (in una letterina dice di averlo prestato). Pare che il marito di Lucrezia, si trovi ricoverato in ospedale in dialisi e ne abbia urgente bisogno. Restituendo quel rene Luca salverebbe la vita al cognato, perdendo naturalmente la sua. La trattativa sarà da incubo, la lucidità decisamente sporadica e continui colpi di scena modificheranno la trama e le vere motivazioni dei personaggi.
Rafael Spregelburd è un autore capace di far ridere a differenti livelli. La sua comicità non è mai banale, è caustica, spietata, scorretta verso gli abitanti di quella parte del globo che risponde al nome di “occidente”. Sbugiarda i falsi valori e l’ipocrisia su cui si impernia il nostro patto sociale.
Spregelburd parla di noi, di un’umanità che ha perso ogni contatto con il mondo reale e si diverte a mostrarci la sua anti-tragedia.