Nei suoi tre weekend di apertura – 10, 11 e 12, 18 e 19, 25 e 26 settembre 2021 – il SI FEST di Savignano sul Rubicone (FC) ospita nella sede espositiva del Consorzio di Bonifica (via Garibaldi 45) la mostra dei vincitori della open call RESET. Sistema Festival Fotografia racconta la società contemporanea, per la categoria Call for Pictures: Francesco Andreoli, il duo Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni e Mattia Marzorati e per la categoria Call for Papers, Benedetta Donato.
RESET è stata ideata da Sistema Festival Fotografia, la rete dei cinque più importanti festival di fotografia italiani – Fotografia Europea di Reggio Emilia, Cortona On The Move, SI FEST di Savignano sul Rubicone (FC), Festival della Fotografia Etica di Lodi e Photolux Festival di Lucca – indetta nell’ambito dell’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020”, promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura (MiC).
“La mostra RESET. Sistema festival Fotografia racconta la società contemporanea – dichiara Denis Curti, direttore artistico di SI FEST a nome della rete Sistema Festival Fotografia – è certamente un risultato importante e ha dimostrato come le attività sinergiche sono fondamentali per costruire progetti ambiziosi e rivolti al futuro. La rete Sistema Festival, durante il trentennale di SI FEST, rilancia e continua le attività di studio e di ricerca intorno al complesso e affascinante linguaggio della fotografia. La presenza a Savignano di tutti i rappresentanti dei Festival partner che compongono la rete sarà l’occasione per una nuova riflessione e per ribadire una complicità attiva sul futuro della fotografia.”
Il percorso della rassegna si apre con il progetto (UN)VAXXED di Francesco Andreoli (Carpi, MO, 1996) che rivela uno spaccato della realtà italiana sul tema delle vaccinazioni, ma senza dividere la questione in due fazioni contrapposte (Novax e Sìvax), cercando altresì di approfondire le diverse sfumature di verità che ruotano attorno a essa.
“Sin da subito – afferma lo stesso Francesco Andreoli – mi sono reso conto che per affrontare un tema del genere dovevo guardare la realtà dall’alto, senza prendere una posizione e senza giudicare nessuno. Questa foto inchiesta, iniziata a dicembre del 2019, mi ha portato a contatto con ricercatori, scienziati, aziende, sportivi, famiglie, bambini, registi, avvocati, militari e tantissime altre persone da varie parti d’Italia, di ogni età ed estrazione sociale, perché di fatto i vaccini riguardano tutti noi e la nostra salute”.
Quindi, si prosegue con il reportage QUESTA TERRA È LA MIA TERRA di Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni sulla diffusione nella penisola salentina del batterio della Xylella Fastidiosa, un patogeno batterico che causa la sindrome del disseccamento rapido dell’olivo.
“Abbiamo seguito la vicenda dal 2016 – ricordano Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni – quando l’epidemia era appena scoppiata nella zona di Gallipoli, completando da allora un lavoro a lungo termine a più livelli. Migliaia di agricoltori salentini hanno perso il lavoro di una vita intera in meno di due anni e i loro risparmi in trattamenti inefficaci. La malattia sta causando il collasso dell’intera economia agricola. Le ripercussioni sono drammatiche sul paesaggio, sulla vita quotidiana della popolazione e sul patrimonio umano e culturale unico. L’origine dell’epidemia non è certa e una soluzione per fermarla non è ancora stata trovata. Ma risultati promettenti stanno recentemente emergendo dalla creazione di un “super albero” immune alla Xylella”. Questa soluzione esclude un reimpianto di massa di olivi globalizzati che porterebbe alla cancellazione di tutte le specificità locali e della biodiversità.
La mostra si chiude con il progetto di Mattia Marzorati (Cantù, CO, 1992), dal titolo LA TERRA DEI BUCHI, che si concentra sulla provincia di Brescia, territorio in cui si trova un numero incredibilmente alto di criticità ambientali e rappresenta un caso significativo per comprendere come gli attuali modelli di sviluppo siano assolutamente insostenibili e distruttivi per l’ambiente e le persone.
Negli ultimi cento anni la città di Brescia e la sua provincia hanno vissuto un’eccezionale trasformazione e una conseguente crescita economica grazie soprattutto ai settori metalmeccanico ed estrattivo dalle cui cave di ghiaia, sabbia e marmo deriva il nome di “terra dei buchi”. La presenza di questi enormi buchi pronti per essere riempiti ha dato il via al business dei rifiuti negli anni ‘80.
“Comitati pubblici e ambientalisti – sottolinea Mattia Marzorati -, che stanno cercando di combattere queste politiche, affrontano la dura opposizione delle istituzioni e l’indifferenza della maggior parte dei loro concittadini. Negli ultimi mesi molti studi hanno collegato l’eccezionale diffusione e mortalità del Covid-19 in quest’area con la preesistente contaminazione dell’aria”.
All’interno del percorso espositivo, sarà proposto anche il testo del saggio Lo sguardo lungimirante, col quale Benedetta Donato si è aggiudicata il premio per la categoria Call for Papers, “per aver saputo – recita la motivazione – scrivere un saggio coerente con il tema proposto. Per aver saputo condensare in poche pagine una sintesi complessa relativa a una delle questioni centrali della nostra contemporaneità. Per aver individuato e proposto precise referenze culturali e visive. Per aver descritto con estrema precisione schemi di approccio progettuale che ben si adattano ad affrontare e conoscere il tema della rigenerazione urbana”.
Sabato 11 settembre, alle ore 18.30, in piazza Borghesi a Savignano sul Rubicone, si terrà un talk sulla mostra con Denis Curti, direttore artistico di SI FEST, Claudio Corrivetti, fotografo ed editore, gli artisti vincitori e Benedetta Donato, vincitrice di RESET nella categoria Call for Papers.
Nel corso dell’incontro verranno presentati i progetti vincitori di RESET e il libro Geografie della rigenerazione umana e urbana. Fotografia, pensiero, futuro. Una riflessione sull’Italia contemporanea (Postcart Edizioni) che accompagna l’iniziativa.
Oltre ai lavori di Francesco Andreoli, di Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni, di Mattia Marzorati, e il saggio di Benedetta Donato, all’interno del volume si trovano i testi di Michele Smargiassi, di Mario Cucinella e di Maurizio Carta.