POESIA E RIVOLUZIONE

Info e download

Informazioni

POESIA E RIVOLUZIONE

Milano, Galleria Giampaolo Abbondio (via Porro Lambertenghi 6)

15 settembre – 30 ottobre 2021

Inaugurazione: mercoledì 15 settembre 2021, dalle 18.00 alle 21.00

Orari: martedì-sabato, 11-19

 

Ingresso libero

 

L’accesso in galleria seguirà le disposizioni vigenti in riferimento all’esibizione della certificazione Green Pass.

 

Informazioni:

Galleria Giampaolo Abbondio

Tel. +39 347 543 2014| www.giampaoloabbondio.com | info@giampaoloabbondio.com

 

Facebook: @galleriagiampaoloabbondio

Instagram: @galleriagiampaoloabbondio

Ufficio stampa

CLP Relazioni Pubbliche

Stefania Rusconi | tel. 02 36 755 700 | stefania.rusconi@clp1968.it | clp1968.it

15.09.2021 30.10.2021

Milano, Galleria Giampaolo Abbondio

A cura di Leda Lunghi.

L’esposizione presenta le opere di cinque autori italiani e internazionali quali Maria Magdalena Campos-Pons, Elena Bellantoni, Gianni Moretti, Binta Diaw e Massimo Uberti, portavoce di un’arte politica che si esprime con il fascino e la delicatezza della poesia.

Elena Bellantoni, Pensate! Domani è la fine del mondo, 2021, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio Elena Bellantoni, Pensate! Domani è la fine del mondo, 2021, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio Binta Diaw, Black powerless, 2021, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio Gianni Moretti, Studio sulla memoria, 2021, impressione a secco su lastra di ottone, 29x18,5 cm, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio Massimo Uberti, The other side of ( the) art, 2021, neon, trasformatori e foglia oro, dimensioni ambientali, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio Marìa Magdalena Campos-Pons, Carta Natal 7261953 - 7221959 - 7131989 - 7112021, 2021, mixed technique, photo transfer, watercolor, ink, gouache on BFKR archive paper, 111.5 x 380 cm (5 panels with size 111.5 x 76cm each), courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio Marìa Magdalena Campos-Pons, Carta Natal 7261953 - 7221959 - 7131989 - 7112021, 2021, mixed technique, photo transfer, watercolor, ink, gouache on BFKR archive paper, 111.5 x 380 cm (5 panels with size 111.5 x 76cm each), courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio Marìa Magdalena Campos-Pons, Carta Natal 7261953 - 7221959 - 7131989 - 7112021, 2021, mixed technique, photo transfer, watercolor, ink, gouache on BFKR archive paper, 111.5 x 380 cm (5 panels with size 111.5 x 76cm each), courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio Marìa Magdalena Campos-Pons, Carta Natal 7261953 - 7221959 - 7131989 - 7112021, 2021, mixed technique, photo transfer, watercolor, ink, gouache on BFKR archive paper, 111.5 x 380 cm (5 panels with size 111.5 x 76cm each), courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio Marìa Magdalena Campos-Pons, Carta Natal 7261953 - 7221959 - 7131989 - 7112021, 2021, mixed technique, photo transfer, watercolor, ink, gouache on BFKR archive paper, 111.5 x 380 cm (5 panels with size 111.5 x 76cm each), courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio

Dal 15 settembre al 30 ottobre 2021, la Galleria Giampaolo Abbondio, in via Porro Lambertenghi 6, nel quartiere Isola a Milano, apre la propria stagione espositiva autunnale ospitando la mostra Poesia e Rivoluzione.

La mostra, curata da Leda Lunghi, presenta le opere di cinque autori italiani e internazionali quali Maria Magdalena Campos-Pons, Elena Bellantoni, Gianni Moretti, Binta Diaw e Massimo Uberti, che narrano gesti, eventi, esistenze ed esigenze di un’arte politica con il fascino e la delicatezza della poesia.

Il progetto racconta di un dialogo spontaneo di metafore e valori, uniti da una narrazione culturale di cambiamenti sociali che s’intrecciano con il senso storico dell’utopia e della rivoluzione. S’innesca quindi il processo del linguaggio, della storia, della dicotomia tra passato e futuro, tra l’importanza della memoria, l’enigma della fragilità umana e dell’identità futura. Le parole rievocano la rivoluzione, la poesia e l’arte ne sono rivelatrici.

Il percorso si apre con le opere di Maria Magdalena Campos-Pons (La Vega, Matanzas, Cuba, 1959) nelle quali si ritrova la sua essenza rivoluzionaria, delicata e malinconica, da cui emerge l’amore per Cuba, la sua terra d’origine. I colori e i particolari che affiorano dai suoi lavori, sono dei rimandi alla narrazione di storie e leggende.

La proposta di Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975) prende ispirazione dal film Nostalghia del regista russo Andrej Tarkovskij che narra la vicenda di Andrej Gorčakov un poeta sovietico che conosce il vecchio Domenico, un uomo ritenuto da tutti matto perché, vari anni prima, era rimasto rinchiuso in casa per sette anni con la sua famiglia in attesa della fine del mondo.

“Bellantoni parte da un attimo, un’inquadratura lontana, un particolare, un cartello tra la folla: ‘Pensate! Domani è la fine del mondo’ – scrive Leda Lunghi – “un monito, da cui questa ricercatrice di esistenze, prende spunto per l’omaggio alla poesia profonda e rivoluzionaria del regista e dei suoi valorosi anti-eroi”.

Attraverso questo lavoro Elena Bellantoni riflette sui mesi appena trascorsi, ragionando sul cambiamento che tutto ciò provocherà sulla società.

Gianni Moretti (Perugia, 1978) racconta la rivoluzione dei più fragili e del loro coraggio ad affrontare la vita e gli sguardi altrui nelle condizioni più avverse, conservando la capacità di non cadere, per non divenire invisibili prima di tutto a loro stessi e per rimanere uniti a quel filo rosso che li integra al significato primo della vita, quello della libertà.

Binta Diaw (Milan, 1995) esplora dal punto di vista politico, culturale, sociologico la problematica della generazione dello Ius soli e chiede attraverso il lavoro Black powerless il riconoscimento dei diritti per una generazione invisibile. Quello che ne risulta è un’opera corale, in cui l’artista prende il calco del pugno chiuso dei suoi coetanei afro-italiani, il simbolo iconico dell’identificazione dell’orgoglio nero, ma posizionato al contrario, per gridare la loro mancanza di potere di fronte alle considerazioni della società e dei governi.

Nel lavoro di Massimo Uberti (Brescia, 1966), antico e contemporaneo convivono nelle loro essenze più pure, attraverso la rappresentazione dell’oro e del neon, e con questo racconta la duplicità dell’arte, presente nella scritta: L’altro lato dell’arte”. Con queste parole, Uberti descrive l’universalità dell’opera d’arte e in contemporanea il suo duplice significato di singolarità quale opera stessa, evocata ed elaborata dall’artista.

Questo sito utilizza cookie tecnici. Utilizzando il sito ne accetti l'utilizzo. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi