Si avvicina l’inaugurazione della ottava edizione del Brescia Photo Festival.
La manifestazione, promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con la Cavallerizza – Centro della Fotografia Italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini, propone un ricco programma di esposizioni dedicate ai nomi più interessanti e celebrati della fotografia italiana e internazionale, declinate attorno agli Archivi, ovvero a quei luoghi che custodiscono testimonianze che raccontano la storia della fotografia e del suo divenire.
L’archivio di un autore, infatti, si consolida nel tempo e resiste all’oblio, aprendosi alla società, ai suoi cambiamenti e ai suoi fermenti; salvaguardarli, proteggerli e valorizzarli diventa un dovere e un’occasione per creare un patrimonio condiviso di assoluto valore culturale.
Anche quest’anno, uno degli appuntamenti più attesi del Brescia Photo Festival è la retrospettiva dedicata a uno dei maestri della fotografia contemporanea.
Dopo quella di Franco Fontana nel 2024, quest’anno protagonista sarà Joel Meyerowitz (New York, 1938), che il prossimo 24 marzo sarà a Brescia per inaugurare la sua prima vera antologica mai organizzata in Italia, allestita al Museo di Santa Giulia, dal 25 marzo al 24 agosto 2025.
Curata da Denis Curti, promossa dalla Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Joel Meyerowitz Photography Archive di New York, la rassegna presenta oltre 90 immagini organizzate per capitoli tematici, tra le quali s’incontrano molte delle fotografie che hanno contribuito a ridefinire il concetto di Street photography, all’interno del quale Joel Meyerowitz fa il suo ingresso introducendo l’uso del colore per interpretare e cogliere appieno la complessità del mondo moderno.
Il programma del Brescia Photo Festival si svilupperà inoltre nella nuova sede della Cavallerizza.
Qui, dal 12 aprile all’8 giugno 2025, si terranno le rassegne di Giorgio Lotti e Maria Vittoria Backhaus.
La prima, dal titolo Giorgio Lotti. Fotografo di un’EPOCA, curata da Renato Corsini e Laura Tenti, ripercorre la carriera di uno dei migliori interpreti del fotogiornalismo, grazie alla sua lunga collaborazione con riviste quali Epoca, Paris Match e Stern. La mostra composta da un centinaio di fotografie sia in bianco e nero che a colori, si articola in una decina di sezioni che attraversano l’attività di tutta la carriera di Lotti, dal fenomeno dell’immigrazione a quello dell’inquinamento, dai ritratti di scrittori a quelli di attori, dal funerale di Padre Pio a quello di Berlinguer, dall’impegno decennale in Cina fino a quello del Teatro della Scala di Milano.
La seconda, curata da Margherita Magnino e Carolina Zani, è dedicata a Maria Vittoria Backhaus, pioniera della fotografia al femminile. La sua carriera, iniziata nel 1964, s’indirizza al mondo dell’editoria, collaborando con importanti testate come Tempo Illustrato, ABC e Il Mondo. L’interesse verso lo still life e la fotografia di moda costituì il passo successivo e decretò la consacrazione del suo stile, fatto di ironia e di racconti raffinati, di notevole senso estetico e di creatività rivoluzionaria. Questa mostra intende restituire una visione completa del lavoro di Maria Vittoria Backhaus, attraverso cento fotografie che ripercorrono il suo viaggio artistico, dai primi scatti in bianco e nero legati al reportage e alla moda fino all’introduzione del colore e del digitale. I temi affrontati spaziano dalla Milano degli anni sessanta al circo, dai concorsi per cani ai fotoromanzi, ai ritratti di personaggi celebri come Caterina Caselli e Carla Fracci. E poi ancora il fashion, i gioielli, i collage con statuette votive, a dimostrazione della straordinaria versatilità e del costante desiderio di sperimentazione che hanno caratterizzato il suo lavoro.
Tinto Brass e la sua vicenda artistica e personale, saranno al centro della mostra Tanto di Tinto. L’eros di Tinto Brass nelle fotografie di Gianfranco Salis, curata da Renato Corsini e Caterina Varzi (13 giugno – 7 settembre 2025) che, attraverso le fotografie scattate da Gianfranco Salis, privilegiato fotografo di scena e puntuale presenza nei backstage, documenta il percorso artistico di quello che viene considerato un autentico protagonista del cinema italiano.
In contemporanea, dal 13 giugno al 7 settembre 2025, la Cavallerizza ospita la personale di Sandy Skoglund, dal titolo Nel paese delle meraviglie, organizzata in collaborazione con Paci Contemporary (Brescia-Porto Cervo, IT).
Sandy Skoglund, tra le maggiori esponenti della Staged Photography, è famosa per le ambientazioni di un universo surreale nel quale oggetti, architetture e comparse si compongono sotto la sua attenta regia. Lo scatto di ogni singola rappresentazione è solo il gesto finale di un lavoro che spesso richiede parecchi mesi per la sua attenta e meticolosa realizzazione. Sandy Skoglund costruisce personalmente tutti i componenti di quell’onirico mondo, fatto di sogni e magie, di finzione e realtà.
La mostra è composta da circa settanta fotografie di grande e medio formato, che spaziano dai primi progetti come American vacation motel cabins (1974) e Reflections in a mobile home (1977) alle più famose opere di staged photography degli anni ’90, fino ad arrivare al suo ultimo lavoro Winter (2008).
Tra le novità del Brescia Photo Festival 2025 è l’apertura della sede espositiva “Cavallerizza – Centro della fotografia italiana”.
Lo spazio si propone come un polo culturale a disposizione di tutta la collettività, in particolare alle giovani generazioni, dove organizzare mostre, laboratori di fotografia e attività culturali, mirate alla valorizzazione e alla promozione dell’arte fotografica, specificamente a quella italiana.
Anche la biblioteca “Antonio Amaduzzi”, una delle più importanti collezioni presenti in Italia completamente dedicata all’editoria fotografica, con più di 3.000 tra libri, cataloghi e collane che raccontano la storia, i percorsi e i protagonisti di questa forma espressiva, verrà resa disponibile e consultabile nel palazzo di via Cairoli.
L’edificio rimarrà aperto al pubblico sei giorni alla settimana, consentendo così la fruizione di un immobile storico e di pregio, oggetto di un recente quanto significativo intervento di restauro.
Numerose sono le iniziative collaterali appositamente studiate per accompagnare la ottava edizione del Brescia Photo Festival.
Tra queste, martedì 25 marzo 2025, alle ore 18.00, all’Auditorium del Museo di Santa Giulia (via Piamarta 4), si terrà un incontro-dialogo tra Joel Meyerowitz e Denis Curti, al termine del quale il fotografo americano firmerà le copie del catalogo (Skira).
Inoltre, Fondazione Brescia Musei presenta al Cinema Nuovo Eden, l’arthouse gestitito dell’istituzione bresciana, una rassegna cinematografica per approfondire, attraverso il linguaggio della settima arte, tematiche legate alla fotografia, all’identità e alla memoria.
Il programma propone quattro documentari, capaci di esplorare mondi e sensibilità diverse. Si inizia martedì 25 marzo con la prima visione di Two Strangers Trying Not to Kill Each Other, diretto da Manon Ouimet e Jacob Perlmutter, dedicato al rapporto tra Joel Meyerowitz e la moglie Maggie Barrett, quindi, mercoledì 9 aprile, Guido Harari – Sguardi Randagi di Daniele Cini, ripercorrerà la carriera di uno dei più grandi fotografi italiani; mercoledì 23 aprile, verrà proiettato Il Complotto di Tirana di Manfredi Lucibello, il racconto ironico di una delle più grandi bufale della storia dell’arte contemporanea, che vede protagonista, tra gli altri, Oliviero Toscani. Il ciclo si completa mercoledì 7 maggio, con I Am Martin Parr di Lee Shulman, un ritratto del grande regista britannico.