Lunedì 9 dicembre 2024, alla Libreria Bocca a Milano (galleria Vittorio Emanuele II, 12), si tiene la presentazione del catalogo ragionato (Skira) dell’opera di Alberto Abate (Roma, 1946-2012), protagonista tra i più emblematici e misteriosi del primo ritorno alla pittura degli anni Ottanta del secolo scorso.
Partecipano alla serata, Emma Abate, figlia dell’artista e direttrice dell’Archivio Alberto Abate, Cesare Biasini Selvaggi, curatore del libro, i critici d’arte Linda Kaiser e Alessandro Riva, e il gallerista Fabrizio Vigato.
La pubblicazione, dal titolo Alberto Abate. Opere 1960-2011, ordinata cronologicamente e comprendente le diversificate tipologie di cicli che si riscontrano entro l’amplissima attività creativa dell’artista, costituisce un nuovo punto di vista privilegiato per percorrere, a tutto tondo, l’intero sviluppo della sua carriera. Frutto di un capillare lavoro di catalogazione, archiviazione e documentazione di autenticità dell’Archivio Alberto Abate, la pubblicazione è il primo percorso esaustivo del corpus del pittore e presenta la prefazione e una nota introduttiva di Emma Abate e un ampio saggio di Cesare Biasini Selvaggi.
Completamente illustrato e introdotto da un’intervista di Linda Kaiser all’artista, il volume accoglie la più ampia selezione delle opere di Alberto Abate realizzate tra gli anni Sessanta e il 2012, tra dipinti e disegni, sculture, opere grafiche, collage e design. La raccolta delle opere è accompagnata da un’antologia di testi e da una biografia di Abate.
Alberto Abate appartiene quella schiera di temerari controcorrente che, ispirati da storici come Maurizio Calvesi e Italo Mussa, rifuggivano dalle esperienze delle avanguardie dell’epoca, considerate colpevoli di essersi chiuse nelle loro ripetitività. Nelle sue figurazioni, che seguirono presto un percorso autonomo e indipendente rispetto a quello degli altri “Anacronisti”, emergono e si intrecciano due vocazioni: da un lato quella del pittore colto e, dall’altro, quella del teorico di estetica.