Il Rinascimento a Brescia Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552 a cura di Roberta D’Adda, Filippo Piazza, Enrico Valseriati

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Il Rinascimento a Brescia
Moretto, Romanino, Savoldo
1512-1552
a cura di Roberta D’Adda, Filippo Piazza, Enrico Valseriati
SKIRA
24 × 28 cm, 344 pagine
150 colori, brossura
ISBN 978-88-572-5297-1
€ 39,00

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Da ottobre 2024

Skira

Un racconto complessivo del Cinquecento bresciano nella sua ricchezza e complessità

A Brescia, Moretto, Romanino e Savoldo sono i protagonisti di una stagione pittorica che ebbe nella fedele rappresentazione della realtà la sua cifra caratteristica. Volendo però guardare oltre il dato di stile, di quale “spirito” sono portatrici le loro opere? Quali vicende, quali passioni, quali personalità animavano la città che vide fiorire, nella prima metà del Cinquecento, questi eccezionali talenti? Per raccontare tutto ciò, questo libro delinea un grande affresco intorno alla figura di Fortunato Martinengo, il malinconico gentiluomo raffigurato in un enigmatico ritratto di Moretto oggi conservato alla National Gallery di Londra.
Poeta, amico di letterati, patrono di circoli e accademie, protagonista e ispiratore di libri, aristocratico raffinato e tormentato pensatore, Fortunato diviene – attraverso le vicende della sua biografia, la rete delle sue relazioni, le tracce dei suoi pensieri – la guida e la lente con le quali ricostruire e guardare un’epoca straordinaria. Nei quarant’anni che coincisero con la sua vita, dal 1512 al 1552, Brescia subì un tragico e violento Sacco a opera dell’esercito francese, coltivò e assimilò profonde inquietudini religiose, elaborò ideali di evasione e modelli di virtù, in una sorta di grande laboratorio di dottrine, aspirazioni, incertezze e visioni. Un fervore di idee che ha lasciato un segno importante nella cultura del Rinascimento, ben al di fuori dai confini della città, e che trova nei capolavori della pittura (e non solo) uno specchio capace di intrecciare racconti e significati.

Pubblicato in occasione della mostra bresciana, il volume intende restituire la complessità e la ricchezza di Brescia nella prima metà del XVI secolo, un periodo di straordinario fermento che viene analizzato da un punto di vista non solo storico-artistico, ma anche culturale, letterario, devozionale, economico e sociale, ponendo a confronto le personalità che tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento hanno portato le espressioni culturali e artistiche locali a livelli di assoluta eccellenza.

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