Dal 3 al 7 maggio 2023, il Teatro Filodrammatici di Milano s’illuminerà con i colori dell’arcobaleno.
Torna LECITE VISIONI, il Festival LGBTQIA+ dedicato al teatro lgbtqia+ promosso e organizzato dal Teatro Filodrammatici, con la nuova direzione artistica dell’attore e regista Michele Di Giacomo.
Lecite Visioni, che taglia l’importante traguardo delle dieci edizioni, proporrà cinque giornate ricche di eventi che racconteranno storie di vita, momenti, esperienze, battaglie lgbtqia+.
“Stiamo vivendo anni importanti nell’ambito dei diritti LGBTQIA+ – afferma il direttore artistico, Michele Di Giacomo. C’è una forte spinta al cambiamento a partire dal linguaggio, passando per la ridefinizione di ruoli, generi, nomi e che mira a coinvolgere la società intera, con la necessità di modellare un mondo dove ogni persona possa vivere libera di essere, amare, senza pregiudizi e discriminazioni”.
“Lecite Visioni – prosegue Michele Di Giacomo – vuole essere uno spazio di confronto per attuare assieme questi cambiamenti. Un luogo libero che accoglierà storie, artisti, linguaggi, riflessioni del nostro presente per immaginare la società del futuro, grazie al linguaggio dell’arte”.
“Questa decima edizione del festival – dichiara Bruno Fornasari, co-direttore artistico del Teatro Filodrammatici – sarà ricca di novità e nuove prospettive. Mai come in questo momento ci sembra importante sottolineare la bellezza e il valore di aver scelto un termine come “visioni”. Una parola che parla simultaneamente di presente, quello che vediamo, e di futuro. Un futuro che una volta immaginato, dobbiamo impegnarci a costruire”.
Il tema scelto per l’edizione 2023 di Lecite Visioni che legherà idealmente tutte le espressioni artistiche è LIFE, STILL, locuzione inglese che gioca sull’opposto di natura morta (still life), per proporre un’esplosione di vita, un caleidoscopio di vissuti da attraversare assieme, perché tutte le esistenze devono trovare il loro spazio di rappresentazione.
L’immagine coordinata di Lecite visioni 2023 è firmata dall’artista spagnolo El Dibujo, “nella quale – ricorda Michele Di Giacomo – vediamo un uomo di spalle, di cui non vediamo il volto, ma capiamo che osserva davanti a sé, un futuro ancora da venire, da vivere. Ma sulla sua schiena è nato un fiore, un simbolo di vita. Come se quella vita venisse dal passato per accompagnarlo nel futuro. Questa immagine racconta con delicatezza il tema del Festival. LIFE, STILL. Vita, ancora. Dal passato, dalle vite degli altri possiamo trarre qualcosa che ci accompagni nel futuro. Un seme piccolo e prezioso, che se annaffiato può far nascere un fiore”.
Gli spettacoli di prosa saranno il fulcro del festival, nei quali artiste e artisti nazionali e internazionali, porteranno al Teatro Filodrammatici creazioni in prima nazionale o di recente produzione; attorno a essi si costruirà un programma multidisciplinare e contemporaneo per un pubblico eterogeneo e di tutte le fasce di età, composto da altre esperienze artistiche, quali la danza, la musica, la performance, così da descrivere al meglio la ricchezza del dibattito attorno alle tematiche LGBTQIA+ nel mondo dell’arte.
Il calendario degli spettacoli propone – mercoledì 3 maggio, ore 21.00 – la prima nazionale di Acanto di Nicola Russo, produzione Monstera, un viaggio nei ricordi tra un uomo e un ragazzo all’interno della sala d’attesa di un ospedale. Due generazioni a confronto sul tema dell’eros, della ricerca della bellezza, della malattia e della perdita dell’innocenza.
Giovedì 4 maggio, ore 21.00, la prima milanese di duemillimetri di Dario Muratore e Massimo Vinti, che ricorda, in un’atmosfera onirica e sospesa, la vicenda del cosiddetto “delitto di Giarre”, in cui Giorgio e Antonino, il 31 ottobre 1980, due giovani ricercatori vengono uccisi a causa del loro amore e i cui corpi, così come scrisse la stampa di allora, vengono trovati: “quasi abbracciati”, “quasi per mano”.
Due sono gli spettacoli di venerdì 5 maggio: la serata si apre alle ore 20.00, con Lecite Visioni Queer Tour di Nina’s Drag Queen (in replica anche sabato 6 maggio, alle 20.00), nel quale Donata, bionda docente drag queen, vi condurrà in una passeggiata notturna per Milano, tra personaggi e luoghi, percorsi di affermazione identitaria e lotte per i diritti civili. Alle ore 21.00, andrà in scena Cloud, di e con il danzatore Giovanfrancesco Giannini, produzione Korper, un percorso di input digitali, fatto di immagini e video che riflettono il nostro sguardo su problemi contemporanei, dalla persecuzione degli omosessuali in Cecenia, alla raffigurazione del corpo femminile nell’arte, che diventa un viaggio fisico nel vortice del web e della comunicazione.
Sabato 6 maggio, ore 21.00, si terrà Catterina, elaborazione drammaturgica a cura di Andrea Macaluso e Silvia Paoli che racconta la storia vera di Catterina Vizzani che, nell’Italia del 1700, visse come uomo dall’età di 14 anni fino alla morte.
Domenica 7 maggio, ore 17.00, Lovers, Dogs and Rainbows, scritto e diretto da Rudi van der Merwe, una performance sull’eredità culturale e l’identità, in forma di drag show che si svolge accanto alle riprese del documentario girato a Calvinia, in Sudafrica, dove l’autore è nato e cresciuto. L’obiettivo consiste nel fare un punto sul buono, il brutto e il cattivo della sua educazione e di ciò che ne rimane vent’anni dopo, dopo aver rivisitato le persone e i luoghi della sua giovinezza.
Non mancheranno incontri, dibattiti, presentazioni di libri e laboratori artistici che si terranno sia nei mesi precedenti, sia durante i giorni del Festival, per rendere Lecite Visioni un evento non solo da guardare ma anche a cui partecipare per discutere, approfondire, condividere.
Nutrito è il programma dei workshop; tra questi, il laboratorio gratuito di scrittura giornalistica e critica Stratagemmi – Prospettive Teatrali, rivolto a dieci giovani under 30, in programma dal 23 marzo al 20 aprile. Si tratta di un percorso di avvicinamento al festival, alle artiste e agli artisti in cartellone e alla loro ricerca, condotto da Maddalena Giovannelli, Alessandro Iachino e Camilla Lietti per realizzare un catalogo ragionato con interviste, spunti e temi che accompagnerà il pubblico nel denso cartellone dell’edizione 2023. O, il laboratorio per attori e drammaturghi con Liv Ferracchiati dal titolo Mi fa male l’autofiction! nel quale si suggerirà come redigere un monologo in prima persona senza cedere all’autoreferenzialità, o ancora il laboratorio di drag queen, Let’s play, con Rudi van der Merwe costruito attorno al processo di creazione di Lovers, Dogs and Rainbows, un film documentario e una drag performance riuniti in un unico progetto, che sarà presentato sul palco del Teatro Filodrammatici. I partecipanti sono invitati a scegliere un tema politico, sociale o personale che vorrebbero affrontare e a costruire un personaggio in drag (e una breve performance drag) intorno a questa tematica.
Il palco dei Filodrammatici ospita inoltre una serie di incontri e letture, tra cui la presentazione dei libri, in collaborazione con Libreria Antigone Milano, L’anello di Bindi. Canzoni e cultura omosessuale in Italia dal 1960 a oggi di Ferdinando Molteni pubblicato da VoloLibero Edizioni (giovedì 4 maggio, ore 19.00), che ripercorre la storia dell’emancipazione omosessuale attraverso le canzoni di musica leggera italiana, da Ivan Cattaneo a Gianna Nannini, da Lucio Dalla a Renato Zero a molti altri, o Pasolini acquatico e felice / Pasolini by the weather contented (venerdì 5 maggio, ore 19.00), progetto a cura di Edicola 518 (Emergenze Publishing), o ancora I sapori della seduzione. Ricettario dell’amore tra donne nell’Italia degli anni cinquanta di Gabriella Romano (PM editore) che propone una serie di storie, raccontate in prima persona, di lesbiche italiane che ricordano i loro amori, nella tradizionalista e perbenista Italia degli anni cinquanta, collegandoli al cibo e all’arte delle seduzione.
Domenica 7 maggio, alle ore 11.00, il Premio Carlo Annoni propone la lettura di Vomito di Dio (in Cecenia non ci sono gay) di Francesco Magali (testo vincitore dell’edizione 2022 del Premio Carlo Annoni) che denuncia la repressione sistematica e violenta delle persone LGBT da parte delle forze dell’ordine, basandosi su fatti reali e documentati, come la storia d’amore, finita in modo tragico e violento, tra Bergan Ismail, un ragazzo ricattato dai suoi compagni per la sua omosessualità, e un suo insegnante.
Lecite visioni, realizzato grazie al sostegno della Chiesa Valdese, col contributo di CIG Arcigay Milano, può vantare di una fitta rete di partner come Libreria Antigone Milano, NoLoso, Premio Carlo Annoni per testi teatrali a tematica lgbtqia+, Stratagemmi Prospettive Teatrali, Istituto Svizzero.